La società a responsabilità limitata semplificata (Srls) è una variante della tradizionale Società a responsabilità limitata (Srl), pensata soprattutto per startup e giovani imprenditori. Suscita sempre molto interesse e curiosità, soprattutto per le sue caratteristiche più pubblicizzate, che però possono anche essere fuorvianti. Sentiamo parlare spesso della possibilità di aprirla solo “con 1 euro”: detto così suona bene, ma in realtà la Srls non è economica – e nemmeno semplice – come potrebbe sembrare.

Costi di costituzione per società a responsabilità limitata semplificata – Srls.

  • Versamento capitaleda Euro 1 a euro 9.999. N.B. – la disciplina vigente impone l’obbligo di sottoscrivere e versare interamente il capitale sociale scelto nei limiti di legge dai soci al momento della costituzione della società.
  • Bolli e diritticirca 150 euro (da verificare, vi sono poi eventuali bolli per copie conformi e tasse archivio notarile);
  • Imposta di registro200 euro;
  • Tassa Concessione GG. Vidimazione libri sociali309,87 euro da versare con bollettino postale
  • Vidimazione libri sociali – marca da bollo di 16 euro ogni 100 facciate (in genere 200 fogli, quindi 32 euro); il costo per la vidimazione varia, in Camera di Commercio si versa un diritto fisso di 25 euro;
  • P.E.C. per iscrizione alla CCIAAa partire da 5 Euro con ARUBA;
  • Inizio attività – se non contestuale il costo varia in base al professionista che istruisce la pratica; i diritti di segreteria sono di 30 euro;

In totale quindi io costi si aggirano in media intorno ai 650 euro per la costituzione (a fronte dei circa 1400 euro minimi stimati per la costituzione di una SRL), che posso ulteriormente ridursi nel caso di startup innovativa.

Costi fissi annui (successivi al primo) per società a responsabilità limitata semplificata – Srls.

  • Euro 200 ca. diritto annuale CCIAA;
  • Euro 309,87 Tassa Concessione governativa vidimazione libri sociali;
  • Euro 127,70 solo diritti per deposito bilancio;
  • Costo commercialista (a fine articolo il nostro preventivo)

Imposte annue per società a responsabilità limitata semplificata – Srls.

  • IRES 27,50% sul reddito (differenza tra ricavi di vendita e costi)
  • IRAP 4/5% sul valore aggiunto. Imposta regionale variabile per franchigie e aliquote che comunque ha una incidenza contenuta sui redditi aziendali.

Contributi previdenziali per società a responsabilità limitata semplificata – Srls.

I soci di una SRLS devono versare contributi INPS?

La risposta non è univoca, ma per certi versi positiva.

Specifichiamo che l’iscrizione, nel caso di commercianti, non è automatica ma subordinata alla compilazione del quadro AC della Comunicazione Unica (diverso il caso di soci artigiani).

Il principio in base al quale opera la contribuzione previdenziale è strettamente legato al lavoro che viene svolto dai soci nella società stessa: una SRLS dovrà (teoricamente) produrre ricavi con il lavoro di qualcuno, da quì la generica necessità per almeno un socio (o di tutti coloro che in tale veste lavorano nella società) di adempiere all’iscrizione presso la gestione commercianti, e quindi versare i contributi fissi INPS (840 euro a trimestre).

Affatto diversa è l’ipotesi in cui il socio di srls sia soggetto ad etero-direzione (da parte del Consiglio di Amministrazione) in termini di rispetto degli orari prestabiliti, giustificazione assenze, sanzioni disciplinari ecc.; in tal caso il suo lavoro è inquadrabile come  lavoro dipendente, quindi non dovrà essere iscritto alla gestione commercianti ma sarà dipendente con busta paga della società stessa.

Diverso il caso dell’amministratore della SRLS, per il quale se previsto un compenso è necessaria iscrizione e contribuzione variabile alla gestione separata INPS (aliquota 27,72% variabile sul compenso) . Se l’amministratore è anche socio lavoratore è prevista la doppia contribuzione, alla gestione commercianti/artigiani e alla gestione separata INPS.

Fatturazione per società a responsabilità limitata semplificata – Srls.

Gli obblighi per la fatturazione per le Srls.
La fattura deve contenere i seguenti elementi (nell’ipotesi di cliente italiano):
1) Relativamente all’emittente:
• ditta, denominazione o ragione sociale, residenza o domicilio e sede, se diversa dalla residenza o domicilio;
• numero di partita Iva e codice fiscale;
• ufficio del registro delle imprese dove la società è iscritta;
• numero di iscrizione al Rea della Camera di commercio;
• capitale esistente dall’ultimo bilancio e parte versata (solo per le società di capitali);
• eventuale stato di liquidazione della società a seguito dello scioglimento;
• stato di società con unico socio (spa e srl “unipersonali”).
È opportuno emetterla su carta intestata, dove questi dati sono già tutti presenti.
2) Data.
3) Numero progressivo per anno solare.
4) Ditta, denominazione o ragione sociale, residenza o domicilio del cliente. Il numero di partita Iva del cliente è necessario se l’imponibile non è inferiore a 3.000 euro. Si consiglia di indicare sempre codice fiscale e partita Iva del cliente, anche quando non obbligatori.
5) Natura, qualità e quantità dei beni/servizi oggetto dell’operazione.
6) Corrispettivi e altri dati necessari per la determinazione della base imponibile, compreso il valore normale dei beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono.
7) Per ogni aliquota applicabile: aliquota, imponibile e relativa imposta con arrotondamento al centesimo (per difetto fino a 0,49 cent., per eccesso da 0,50).
8) Per le fatture emesse da contribuenti minimi, la causale “articolo 1, comma 100 legge 244/2007”.

Le operazioni non soggette a obblighi
Ecco l’elenco delle operazioni per le quali non è obbligatorio emettere alcun documento fiscale.
a) cessioni di tabacchi, valori postali e altri beni commercializzati esclusivamente dall’Aams;
b) cessioni di quotidiani, periodici, supporti integrativi e libri;
c) cessioni e prestazioni effettuate mediante apparecchi automatici, funzionanti a gettone o a moneta;
d) prestazioni rese mediante apparecchi da trattenimento o divertimento installati in luoghi pubblici o locali aperti al pubblico;
e) operazioni relative ai concorsi pronostici e alle scommesse soggetti all’imposta unica e quelle relative ai concorsi pronostici riservati allo Stato, compresa la raccolta delle giocate;
F) somministrazioni di alimenti e bevande in mense aziendali, scolastiche e universitarie;
g) somministrazioni di alimenti e bevande effettuate in forma itinerante negli stadi, stazioni ferroviarie e simili, nei cinema, teatri e altri luoghi pubblici e in occasione di manifestazioni.

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